Angeli dei Sette Chakra |
 Gli Angeli dei Chakra si rivolgono ad animi in cammino verso un sempre maggiore e consapevole equilibrio personale.
Donarsi o donare un angelo dei Chakra è un gesto colmo di simboli e significati.
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La Locanda di Donna Sofia |
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Speciale |
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 “Ancora traballando un poco, Canituccia andò ad accovacciarsi in un angolo del cortile per vedere ammazzare Ciccotto. Vide al vagante lume che lo trascinavano in cortile, che Nicola Passeretti e Crescenzo lo tenevano. Udì i grugniti disperati di Ciccotto che non voleva morire, vide il coltello di Sabatino che lo ferì alla gola. Vide che gli tagliavano la testa torno torno al collo e che la deponevano sopra un piatto con un sostrato di lauro fresco. Poi vide squartarne il corpo in due parti e pesarle sulla stadera; e udì esclamazioni di gioia: - Un cantaio e sessanta rotoli.
Ella rimase allo scuro, nel cortile, nell’angolo. La chiamarono in cucina; Rosaria e Teresa, coi piccoli imbuti, ficcavano nei budelli la carne della salsiccia. Sabatino e Crescenzo si occupavano dei prosciutti e dei pezzi di lardo; Nicola sorvegliava nel caldarone i lardelli bianchi che si squagliavano e diventavano strutto e ciccioli. Pasqualina, sopra un angolo del focolare, faceva friggere del sangue nel tegame. Tutti parlottavano vivamente, lietamente, rallegrati da quella carne, da quel grasso, da quella prosperità . Canituccia restava sulla soglia, guardando senza entrare. Allora Pasqualina pensando che la bambina non mangiava da un giorno e che era momento di festa, preso un pezzo di pane nero, mi mise un pezzetto di sangue fritto e disse a Canituccia:
- Mangia.
Ma Canituccia, che moriva di fame, disse di no, semplicemente col capo.â€(Matilde Serao, “Canitucciaâ€)
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 Provengo da una terra montuosa, avara e generalmente povera. Nella cultura contadina, come in questo meraviglioso racconto di Matilde Serao, il maiale rappresentava quindi un momento di illusione di ricchezza e di abbondanza, e il momento dell’uccisione del maiale, che coincideva con i giorni più freddi e secchi dell’anno (tra Natale e Febbraio, di solito), era una festa che coinvolgeva più famiglie, che poi si scambiavano il favore.
Il rito è sopravvissuto ancora oggi, anche se la povertà è minore e molti riti contadini hanno subìto ammodernamenti e semplificazioni tecnologiche e consumistiche che ne hanno spesso snaturato l’anima.
Ad ogni modo, a Carnevale, il maiale la fa da padrone, complice anche la scienza alimentare, che ha sfatato molti dei miti “assassini†legati al maiale. Certo, un po’ grasso è. Ma semel in anno….
Il menù che propongo è piuttosto complesso e se volete realizzarlo integralmente, stanziate almeno una giornata (!!) di lavoro.
Inoltre, credo che questo menù di Carnevale sia adatto a commensali di buon appetito. Per rendere tutto un po’ meno pesante e un po’ più raffinato, è sufficiente ridurre le porzioni ad assaggi.
Infine, non è obbligatorio seguirlo tutto! |
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